Presentazione

 

La pubblicazione di questo volume che il Pontificio Istituto di Musica Sacra ha inserito nella sua collana Didattica e Saggistica, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, vuole rendere riconoscimento grato e riverente alla persona di Alberto Turco. L’omaggio allo studioso appassionato e infaticabile, al presbitero inserito con intelligenza nelle dinamiche delle attività musicali, liturgiche e culturali della Chiesa, è tutto ben rappresentato. Il titolo stesso, immediatamente, riporta l’attenzione alle dinamiche che sono state proprie della Chiesa cattolica occidentale nel campo delle Arti in genere e della Musica in specie. Il comando del Signore «[…] fate questo in memoria di me […]» è stato subito posto in essere dalle comunità delle origini e ha contribuito, lungo i secoli, a creare una incomparabile sequenza di attività che hanno abbracciato e coinvolto tutte le potenzialità della creatività artistica. Nel ricordare le comunità delle origini, citiamo un’idea di pluralità, di diversità che pur mantenendo identità e linguaggi propri, nel progressivo espandersi del Cristianesimo nei primi decenni dopo la Pasqua di Gesù, hanno incarnato le diverse e differenti tradizioni che, progressivamente, hanno strutturato la Chiesa predicata dagli Apostoli dopo la Pentecoste. Il legame originario con il vetusto tronco ebraico aveva visto presto spuntare rami rigogliosi, soprattutto nel mondo ellenistico e, in esso, in quel singolare “arco” geografico, che dall’oriente lega l’Europa all’Asia e all’Africa e, rivolto all’Occidente, torna alla Penisola Iberica. Fino alla conquista araba, dunque, l’alveo ellenistico che si espanse sul dorso dell’Impero Romano, abbracciò il Mediterraneo e, da questo, sulle rotte dei commerci, delle conquiste e delle missioni, tutto il mondo.

La singolarità del Cristianesimo che, ieri come oggi, viaggia sulle rotte degli uomini, attingendo da ogni cultura lingua letteraria e liturgica, assimilando schemi sociali e quadri organizzativi e finanche territoriali (diocesi, parrocchie…) è proprio nelle due parole che, in copertina, presentano e riassumono il contenuto di questo volume: dialettica e paradigmi. Il grande merito della Chiesa occidentale nell’ambito delle Arti e della Musica è stato esattamente quello che qui viene descritto da autorevoli studiosi: dialettica equivale a dialogo e confronto; paradigma richiama modelli e ripresa di argomenti, di volta in volta sviluppati e dilatati.

La straordinaria e singolare costruzione dei riti cristiani, codificati nei due percorsi fondamentali della Liturgia eucaristica e della Liturgia delle ore, obbedisce all’immagine che chiude l’antico Salterio, nel salmo 150: «[…] lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza». La produzione musicale dell’uomo è specchio del cosmo. La musica è sacra solo nella misura per la quale pone ordine e crea gerarchie di valori nel mondo sonoro altrimenti caotico. Genere e forma sono costitutivi fondamentali delle arti e della musica. Non distinguerli diventa una grave omissione che non coinvolge soltanto il fatto musicale ma anche quello teologico. Gli ambiti del lavoro di ricerca e di conseguente insegnamento compiuto nei decenni da Alberto Turco sono stati dedicati alla “narrazione” del fenomeno sonoro/vocale che, in questa stessa collana Didattica e Saggistica, sono significati da due suoi volumi: Iniziazione al Canto Gregoriano (2016) e, l’altro, Il neuma e il modo (2018). Il volume che qui si pubblica ne costituisce lo sviluppo e la dilatazione. Esiste davvero un “sacro” in musica? La risposta non viene dal riferimento a uno stile proprio del canto che viene considerato “sacro”, piuttosto, da tutto l’insieme di dialettica-confronto e paradigma-modello. Queste dinamiche sono dialettiche e paradigmatiche perché non si sono esaurite né nel tempo né nelle esperienze compiute e fissate una volta e per sempre. Il fatto dialettico della musica e del canto nella liturgia della Chiesa occidentale ha favorito lo sviluppo di linguaggi musicali diversamente evoluti mediante il fenomeno generativo della polifonia dalla monodia. Ma anche nella destinazione e finalizzazione del canto, il confronto è stato fecondissimo: il canto proprio della liturgia nella lingua latina convive con quello della devozione popolare nelle lingue delle Chiese locali. Il genio musicale delle culture nelle quali il Vangelo si è espresso mediante la liturgia ha assunto quelle peculiarità che, da un lato, non sono state una fissa ripetitività di formule e di stilemi e, dall’altro, non sono hanno costituito fratture né nelle diverse tradizioni musicali né nelle articolazioni legate al fatto regionale. Evidenza chiarissima, è il fenomeno definito “gregoriano” che suggella le tradizioni regionali dell’Europa, dalla Penisola Iberica ai confini orientali sul Danubio. Insieme con la musica vocale, quella strumentale compie il medesimo percorso. Anche l’ambito della musica strumentale è frutto del metodo dialettico e paradigmatico in uso nella musica per il sacro. L’esplorazione e la sperimentazione del fatto musicale mediante gli strumenti ha aperto il percorso che ha portato alla oggettivazione del fenomeno sonoro altrimenti rimasto soggettivo nell’uso della sola voce umana. La dialettica solo/coro, evolvendosi dalla musica vocale nella tecnica polifonica, viene paradigmaticamente a svilupparsi nella musica strumentale. E da questa nasce, poi, uno dei fenomeni più importanti di tutti i tempi: la tastiera. Con lo sviluppo della tecnica costruttiva degli strumenti da tasto, la complessità sonora, ma anche la complessità che nasce nella mente del compositore ed è affidata alla scrittura musicale, può essere gestita da un solo esecutore.

Su questi orizzonti di straordinaria ampiezza — la luce della musica e del canto ha illuminato la storia dell’intera umanità — Alberto Turco ha dedicato tutta la sua vita e le sue energie indirizzandole al canto della Chiesa occidentale; gli dedichiamo, perciò, questo volume che riassume entrambi gli ambiti della collana editoriale del pims: il saggio, frutto della ricerca di chi dedica allo studio tanta parte del suo tempo e delle sue fatiche; il testo didattico, traduzione pratica e sistematica delle competenze acquisite attraverso la ricerca.

 

Roma, 10 marzo 2021

 

Mons. Vincenzo De Gregorio

Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra